Il valore del dono

Aggiornamento: Carissimi amici, in tanti mi avete chiesto aggiornamenti sulla mia situazione. Sono molto grata per questo tempo in cui grazie alle vostre donazioni ho potuto vivere mesi di riposo e convalescenza con i miei bambini, sostenendo spese presenti e passate che mi avevano molto angustiata. Attualmente sono nuovamente ricoverata in ospedale per un nuovo intervento che ho sostenuto un paio di giorni fa. L’intervento è stato lungo ma è andato meglio delle aspettative e il decorso post operatorio sta andando bene. A breve tornerò a casa per fare la convalescenza in attesa di un nuovo istologico da cui dipenderà il tipo di percorso terapeutico da intraprendere.

Ho ricevuto tanto affetto qui in ospedale e da tutti voi, più di quanto avrei mai immaginato. In tanti mi avete scritto che avreste voluto aiutarmi quando a giugno avevo poi scelto di chiudere la raccolta fondi. 

Questi mesi mi hanno insegnato a chiedere se avevo bisogno. A ricevere senza essermi meritata nulla. E a rispettare il mio corpo e i miei limiti, imparando a rallentare, a prendermi cura di me io per prima. Ho compreso che i prossimi mesi dovrò continuare a farlo, e imparare a riposare, ad ascoltarmi, a concedermi tempo di qualità per me stessa e per la mia famiglia. 

Mi è stato fortemente consigliato di farlo per sostenere le prossime cure e prevenire eventuali recidive e per me, che solitamente vivo la vita intensamente sforzandomi in ogni cosa, significa apprendere a tutelare me stessa e i miei figli in un modo nuovo, dal quale però dipende il nostro futuro. Perciò, grata per tutto ciò che ho ricevuto, conscia del grande sostegno che mi ha permesso di affrontare questi mesi, riapro questa campagna dando a chiunque voglia la possibilità di aiutarmi, ognuno per quello che può, nella totale libertà perché tutto quello che arriverà sarà per me un piccolo mattone da cui ripartire per la nuova vita che vorrei per me. Vi chiedo solo la possibilità di contenere la condivisione sui social media che all’inizio di questa campagna era stata così abbondante per tutela e rispetto soprattutto dei miei bambini. Grazie di cuore a tutti❤️

Aggiornamento: Sono immensamente grata e commossa per l’enorme ondata di amore e solidarietà che mi ha travolta e che mai mi sarei aspettata. Ho deciso di chiudere questa campagna perché quanto ho ricevuto ha superato ogni mia più grande aspettativa ed è ben più che sufficiente per affrontare i prossimi mesi e il tempo che seguirà dopo la consegna dell’istologico.

Ci tengo nuovamente a ringraziare ciascuno di voi per tutto l’amore, il sostegno e il coraggio che mi avete trasmesso e le mie parole non basteranno mai per esprimere la mia eterna gratitudine.

Silvia 

Ciao, sono Silvia, ho 41 anni,sono separata e ho nell’ordine 3 figli piccoli (10,8 e 4 anni), un cane grande e un tumore. Da 7 anni. Sono una lavoratrice autonoma, una fisioterapista.. Ora sono a letto a causa dell’ennesimo, e purtroppo non ultimo intervento chirurgico, che è stato molto invasivo. Mi segue un equipe fortissima all’ospedale di Verona, in oncologia ginecologica che vorrei tanto aver conosciuto prima. Mentre recupero da questa batosta attendo l’esito di un istologico da cui dipende il mio futuro. La busta A, la migliore, prevede un tempo di qualche mese di recupero e poi un nuovo intervento e tante incognite.. La busta B, la peggiore, prevede invece un intervento immediato e ancora più invasivo.. In entrambi i casi non potrò lavorare per un po’, a causa anche del tipo di lavoro che faccio, che richiede molte energie fisiche ed emotive che purtroppo non ho.. Tante paure si affacciano, per me e per i miei figli. Paura di non farcela, paura di non venirne fuori, paura di non aver abbastanza forze per seguire in modo adeguato i miei figli, paura che i soldi che ho da parte non bastino.. e tutto quello che potete facilmente immaginare. Ho affrontato ogni battaglia con grande dignità e sorriso, ora non posso fare altro che provare a chiedere aiuto. Io non so chiedere, non sono stata mai capace. Dentro la mia testa sempre l’idea, sbagliata, che se ce la faccio da sola allora sono forte. Oggi comprendo che non ce la posso fare da sola, e va bene così. E che devo mettere mano nella mia paura più grande e cioè chiedere aiuto..Che chiedere è un’esperienza importante perché parte da dentro il cuore, si capisce che non siamo onnipotenti, che siamo tutti collegati, che se qualcuno ci aiuta quando ne abbiamo bisogno si sentirà forse autorizzato a chiedere anche lui quando avrà bisogno, che chiedere e donare permette a ognuno di noi di sentirsi meritevoli e degni a nostra volta. E che ci sono tante persone che magari potranno aiutarmi ad avere un po di tempo per recuperare e curarmi senza l’ansia di tornare al lavoro perché non mi bastano i soldi, per poter stare con i miei bambini e affrontare insieme a loro questi mesi, per avere un po’ di cuscinetto se la mia malattia non mi darà questo tempo.. Se la vita farà questo miracolo che qualcuno doni un po’ del suo per noi e per me ve ne sarò immensamente grata...con tutto il mio cuore.