"SOLO IL TUO VISO" di Tommaso Banti

Mi chiamo Tommaso Banti, sono uno studente di cinema alla RUFA e il mio sogno è ed è sempre stato quello di diventare un regista. Il cinema per me è indispensabile, i film hanno, in un modo o in un altro, influenzato il mio modo di vivere, di agire, di pensare.

Durante gli anni dell’adolescenza mi hanno fatto sentire meno solo, dimostrandomi che certi pensieri e certe esperienze sono più grandi di te, che qualcun altro, da qualche altra parte del mondo, ha vissuto o pensato qualcosa che tu hai percepito ma non sei mai stato in grado di comunicare e di esorcizzare. Sono qui per chiedervi di sostenermi nella realizzazione del mio secondo cortometraggio extrascolastico: Solo il Tuo Viso.

Cosa significa essere un ragazzo nell’epoca di internet? Cosa significa essere un ragazzo solo, nell’epoca di internet? Cosa significa essere un ragazzo solo, alla ricerca disperata dell’ “amore”, nell’epoca di internet e dei software AI?

Queste sono le domande che voglio articolare in Solo il Tuo Viso. Il nostro protagonista è Giuseppe, un ragazzo che dice di essere innamorato dell’amore, cresciuto con commedie romantiche e con il sogno, prima o poi di esserne anche lui protagonista, ma dopo essere diventato adulto si è reso conto che la vita non è una commedia romantica e che forse lui l’amore non lo merita. Allora cerca di replicare la sensazione dell’Amore filmando le ragazze che desidera, filmando il loro volto, fotografandolo, da diverse prospettive, angolazioni, con il cellulare e con una vecchia videocamera. Ruba i volti delle donne che dice di amare e li inserisce su un programma di deepfake, sostituendo il suo volto e quello delle sue amate ai volti di attori famosi. Ma l’amore che Giuseppe prova non è Amore. È dipendenza. È dipendenza dal desiderio. Infatti Giuseppe sostiene che a lui basta poco, a lui basta solo il volto, solo osservare chi ama. Ma è una bugia. Non è mai abbastanza.

Il corto vuole affrontare una delle mie più grandi preoccupazioni: cosa succede nella vita segreta degli uomini soli, insoddisfatti, cresciuti con la convinzione di avere diritto a soddisfazione e successo? Quanti Giuseppe si nascondono, fra amici, conoscenti e amanti? Quanti di loro credono ciecamente ai contenuti della “Manosphere”, degli influencer “miliardari” o degli uomini “Sigma”? Essere un ragazzo eterosessuale è diventato sempre più inquietante è difficile riuscire ad uscire e separarsi da comportamenti machisti, inquietanti, fascistoidi. Voglio sviscerare e portare all’estremo questi atteggiamenti, dichiararli ed esporli. Giuseppe si ritiene, nella sua visione unilaterale del mondo, una vittima, crede che il suo modo di agire sia “il male minore”.

Internet è una macchina del desiderio e gli uomini insoddisfatti sono una massa violenta, fatta di frustrazione e cameratismo che attende di manifestarsi in tutta la sua ribollente forza.

Il vostro contributo è necessario per potermi permettere di lavorare con una troupe di professionisti, di poter affittare attrezzatura adatta alla produzione del progetto. Spero possiate aiutarmi a realizzare appieno la mia visione, desidero portare avanti il tentativo di analizzare un fenomeno che, in Italia, viene fin troppo spesso sottovalutato o completamente ignorato.

L’unico modo per dissolvere le ombre è metterle in luce.