La Bottega dei burattini migranti.

Siamo Caterina Vitiello e Luigi Saravo, due artisti e anche, soprattutto due amici. Io, Caterina sono autrice, e prima burattinaia del teatro che dirigo a Roma, Luigi è attore, regista teatrale e scrittore. Abbiamo storie da raccontare e amiamo ascoltare i racconti delle persone che incontriamo.

Entrambi crediamo che le storie siano il modo in cui gli esseri umani imparano a conoscere sé stessi e gli altri e crediamo sia fondamentale raccontare le storie per non far morire la Storia, quella delle persone, dei popoli, delle civiltà. L'Italia è divenuta un crocevia di storie, le proprie e quelle portate da chi è fuggito da paesi lontani, diversissime eppure vicinissime. Un patrimonio che si allarga, che si intreccia e che diventa ricchezza, antica e nuova.

È da qui che nascono sogni come questo: vorremmo realizzare un progetto con le persone migranti che possa da un lato diffondere un nuovo bagaglio di storie, le loro e dall'altro fornirgli strumenti per poter costruire un percorso lavorativo attingendo proprio al mondo da cui sono fuggiti.

Noi, insieme ad un team di professionisti, vorremmo insegnare ai migranti l’arte del burattinaio, prepararli a scrivere una storia da rappresentare tratta dalla loro stessa tradizione ed esperienza, formarli alla costruzione delle attrezzature necessarie a metterla in scena e infine metterli nella condizione di rappresentarla.

Un percorso formativo che regali ai partecipanti la possibilità di avviare un mestiere da esercitarsi nello spazio della città che li accoglie partendo dalla propria storia, entrando in contatto con una realtà lavorativa vera, come quella del Teatro San Carlino a Roma, dove ognuno può trovare il proprio spazio seguendo le proprie inclinazioni.

Per realizzare questo sogno e dar vita a questo progetto, abbiamo bisogno di persone e di fondi economici e perciò abbiamo deciso di avviare una campagna crowdfunding per realizzare: La bottega dei burattini migranti.

IL TEATRO SAN CARLINO IN BREVE

Il Teatro San Carlino è una realtà culturale italiana attiva dal 1979. È fondato e diretto da una famiglia di burattinai e si avvale della collaborazione di vari artisti per la realizzazione dei progetti. Ha una sua sede stabile a Roma dal 2004, con una stagione teatrale ed eventi ludici e culturali dedicati alle famiglie con bambini e non solo. Il progetto sarà realizzato nella sede stabile romana a Villa Borghese, uno spazio teatrale a tutti gli effetti dove l’esperienza sarà più viva che mai.


COSA FAREMO:

Partiremo dalla raccolta delle storie di ognuno. Seduti uno accanto all’altro, nella nostra “palestra teatrale” a raccontare le fiabe che ognuno ha conservato dentro di sé. Fiabe diverse eppure capaci di parlarsi, incontrarsi e a volte sovrapporsi. Perché le fiabe, come gli esseri umani che le portano dentro, sono solo in apparenza diverse e portano dentro le stesse passioni, le stesse avvertenze e indicazioni, le stesse memorie di un’unica antica famiglia, quella umana.

Da queste storie usciranno a parlarci dei personaggi a cui dovremo dar forma visibile attraverso il legno e la stoffa e i colori e perciò “costruiremo burattini” pronti a far guerra o l’amore. E poi dovremo dar loro una casa, una scena, un palcoscenico piccolo e grande come il mare o le foreste, o le cime innevate, quindi “costruiremo baracche e materiali scenici”. E infine dovremo apprendere i gesti segreti che sappiano dar vita ai personaggi per creare l’unica magia che il teatro sa creare da sempre: dare la vita a materia che vita non ha.

Affideremo poi alle mani di chi ha lavorato seguendo i nostri dettami, a chi si è seduto a raccontare ed ascoltare, ai volti di terre lontane che hanno affrontato i viaggi migratori che da sempre accompagnano l’uomo, a loro, affideremo tutto il lavoro fatto e li aiuteremo a raccontare e a vivere, come noi stessi facciamo, di quei racconti, ecco qui “la scrittura creativa”.

CHI PARTECIPERÀ
Potremo ospitare 20 persone migranti. Ognuna potrà portare la sua famiglia, se avrà la fortuna di averla con sé. Anche noi siamo famiglie. Il nostro mestiere è un mestiere che da sempre si fa con i bambini e le compagne e i compagni di vita. 20, almeno per cominciare. Sperando, poi, di poter continuare. Collegando ancora storie e famiglie e donne e uomini e bambini in un unico flusso di vita.

CHI IMPEGNEREMO
Professionisti del settore teatrale, sei per iniziare: operatori teatrali quali scrittori, registi, burattinai, falegnami e tecnici il cui lavoro sarà retribuito con il ricavato delle donazioni.

CHI SARÀ NECESSARIO
1 amministratore e 1 segretario che stanno già lavorando alla fase di ideazione di questo progetto, per la stesura del budget e di tutte le questioni amministrative necessarie.

COSA SARÀ NECESSARIO
Sarà necessario adeguare lo spazio del San Carlino a questo progetto e con ricavato delle donazioni acquisteremo il materiale necessario.
Avremo bisogno di legno, stoffe, tele, pennelli, vernici, fogli, cartone, penne, quaderni, strumenti musicali, viti, bulloni, colle, chiodi e martelli per costruire mondi che possano stare dentro una valigia e palcoscenici di teatrini magici e viaggianti.  
Sarà necessario avere il personale degli operatori impegnato per tutta la durata del percorso: registi, scrittori, attori, burattinai e artigiani che sappiano aiutare a dar forma ai mondi lontani delle storie che vivono nella memoria di chi da lontano viene. E poi, cose senza materia, flebili come sospiri e rapidi come pensieri.

QUANTO DURERÀ
Stiamo pensando di lavorare con tutto questo per 30 incontri disseminati come mollichine di pane a segnare sentieri che raccontino di cosa siamo e cosa potremmo un giorno essere. Nella migliore delle ipotesi questo sarà l’inizio per dare vita ad un progetto permanente che dipenderà sostanzialmente da quanto successo avrà la nostra campagna.